La Valtellina, una delle poche valli alpine longitudinali, a ridosso delle Alpi Retiche, è l’area terrazzata vitata più grande d’Italia. L’eminente architettura dei terrazzamenti coltivati a vite lungo i ripidi e sinuosi pendii della vallata, offre alla vista e al cuore la Bellezza e la Cura del duro lavoro dell’uomo. Negli anni, sottraendo pendenze alla montagna e disgregando la roccia, l’uomo ha creato fazzoletti di terreno fertile sostenuti da ben 2.500 chilometri di muretti in pietra a secco, la cui arte è oggi Patrimonio Immateriale UNESCO. Un’opera millenaria straordinaria, testimonianza unica di una tradizione culturale e colturale ancora viva.
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Le rocce affioranti, residuo di un lavoro millenario del ghiacciaio che ricopriva la valle, accumulano calore e lo cedono per tutto l’anno, come delle vere e proprie riserve che mitigano le giornate più fredde e aiutano la crescita vigorosa del Nebbiolo, qui denominato Chiavennasca. Il suo microclima è terreno fertile di biodiversità.
Una viticoltura verticale dove il paesaggio è geometria di terrazzamenti e sguardo al sole.
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